Maggio 2016

Risi e Bisi

I Risi e bisi sono un tipico piatto della cucina veneta, dove i bisi, ossia i piselli, vengono prima rosolati in padella con olio,  pancetta e cipolla, e poi uniti al riso cotto a parte e scolato abbastanza al dente. E’ un piatto ideale per il periodo invernale in quanto va servito caldo. Ingredienti 400 gPiselli 300 gRiso 1,5 lBrodo 50 gBurro 1 cucchiaio Olio di oliva extravergine 50 gPancetta 1/2Cipolla q.b. Prezzemolo tritato 4 cucchiai Parmigiano grattugiato Preparazione Sbucciate la cipolla e tagliatela finemente, quindi lavate con cur il prezzemolo, asciugatelo e tritatelo aiutandovi con una mezzaluna. Infine tagliate la pancetta a dadini. A questo punto prendete una casseruola e mettete gr. 20 di burro, l’olio e il trito di pancetta, cipolla e prezzemolo. Fate imbiondire il tutto mescolando e avendo cura che nulla bruci. Una volta che il trito sarà imbiondito, potete aggiungere piselli. Fateli cuocere a fuoco…


La prelibatezza bianca e verde di Verona

di Wally Massimo Germoglio è il significato dell’antico persiano “asparag” che diventa “aspharagus” in greco e giunge a noi come “asparagus officinalis” o più semplicemente asparago. Si tratta di una pianta appartenente alla famiglia delle liliacee, come l’aglio e la cipolla. Sembra che questa deliziosa presenza sulle nostre tavole arrivi dalla Mesopotamia, dove secondo alcuni studiosi, si trovava il “paradiso terrestre”. L’asparago dalla Mesopotamia si sarebbe poi, in epoche antiche, diffuso anche nelle regioni temperate. Ci sono prove che fosse conosciuto in Egitto e che da lì si fosse diffuso in tutto il mediterraneo. Allora era usato perlopiù per le sue qualità medicamentose e terapeutiche, ma piano piano si iniziò a farne uso in cucina, raccogliendo successi e onori fino ad arrivare ai nostri giorni. Già nel 200 a.C. i Romani avevano dei manuali in cui ne descrivevano minuziosamente la coltivazione. L’asparago fu citato da Teofrasto, Catone, Plinio il Vecchio…


E L’IRIDE SCELSE CORTINA

di Enrico Andreoli Dopo cinque tentativi andati a vuoto (per il 2013, 2015, 2017 e 2019) il capoluogo ampezzano ottiene dalla Federazione Internazionale di Sci (FIS) un meritato sì. Organizzerà i Mondiali di Sci Alpino del 2021. La nota località turistica già fu sede in passato della manifestazione: nel 1932, 1941 e 1956. Dal 2005 a Bormio (Sondrio) la massima competizione mondiale non tornava sui picchi italici. Due sole nuove opere sono in programma: la pista Anton Sailer, sul Col Drusciè, per le gare di slalom speciale – maschili e femminili – e la strada di accesso al traguardo di Rumerlo. L’attuale pista Olimpia sarà riservata alle gare femminili, mentre la nuova Vertigine Bianca (realizzata collegando piste già esistenti) ospiterà le prove veloci maschili e la Labirinti lo slalom gigante. Il plan prevede inoltre la riqualificazione della ex stazione e della pista da bob. «Raccogliamo finalmente i frutti di un…