Vendemmia 2018: aumenti a doppia cifra

I tecnici di Veneto Agricoltura e del Crea-Ve di Conegliano fotografano un vigneto in piena salute ma da qui in avanti comincia la fase più delicata per la maturazione delle uve.Ad oggi nel Veneto, grazie ad un favorevole andamento meteo, lo stato vegetativo delle uve si presenta generalmente ottimo, come pure lo stato fitosanitario, con una tendenza produttiva nettamente superiore rispetto al 2017, un’annata caratterizzata però da una vendemmia molto scarsa.Ovunque si annunciano incrementi a doppia cifra rispetto allo scorso anno, specie per il vitigno Glera, ma anche se in misura minore per Merlot, Pinot Grigio e, nel veronese, Valpantena, Corvina, Valpolicella a +10%, per citare alcune varietà. Stante l’attuale quadro, l’avvio della vendemmia 2018 potrebbe risultare leggermente anticipato rispetto al 2017, con la raccolta delle uve Chardonnay e Pinot Grigio per base spumante calendarizzata attorno alla metà di agosto.


«Basta con il Glera che diventa Prosecco»

Piantare Glera per poi trasformarlo in Prosecco? La pacchia è finita, hanno detto Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, e Stefano Zanette, presidente del Consorzio prosecco Doc, gelando i numerosi viticoltori ancora fiduciosi di poter sfruttare questo “trucco”. Chi pianta Glera, in altre parole, lo fa a proprio rischio e pericolo.Zaia e Zanette hanno parlato davanti alla platea dei soci della Cantina di Mareno di Piave che ieri festeggiavano i primi 50 anni, alla presenza del presidente Renzo Zava, della consigliera regionale Sonia Brescancin e del presidente delle ‘Città del vino, Floriano Zambon. Cresce, oggi, la tendenza a sostituire i vecchi vigneti in nuovi di Glera, la base del Prosecco, sperando poi di entrare nel mercato delle ‘bollicine’, Doc o Docg. Altro che biodiversità, il pericolo è quello di una monocoltura che alla prima crisi potrebbe scoppiare come una ‘bolla’. Chi pianta Glera, invece, è stato fino ad oggi convinto…


Georges Ernest Jean-Marie Boulanger , ministro della guerra e golpista mancato

Il generale Georges Ernest Jean-Marie Boulanger fu molto popolare in Francia. Nato il 29 aprile 1837, morì suicida a 54 anni, il 30 settembre 1891. Il suo soprannome fu “generale vendetta” ed ebbe una vita assai movimentata. Le sue fortune iniziarono con una palla austriaca presa in petto a Turbigo, zona Arbusta, ancora giovane tenente del I reggimento Tirailleurs Algerini, il 3 giugno 1859. La ferita gli valse una medaglia della Legion d’Onore per il coraggio dimostrato. Poi servì la Francia in Indocina, durante la guerra franco-prussiana e in Tunisia. Fu immensamente popolare per via della sua retorica infuocata, a tal punto che si temette una sua presa del potere violenta nel gennaio 1889. Promosse un forte movimento nazionalista, che fu chiamato “revanchisme” un termine ancora usato in Francia, che ebbe molta presa sul popolino, sui cattolici tradizionalisti e sui nostalgici della monarchia. Inoltre promosse una vigorosa campagna politica per…


Alta Velocità ferroviaria e Pedemontana veneta , infrastrutture indispensabili

VENEZIA – “La firma del contratto per la realizzazione del primo lotto dell’Alta Velocità ferroviaria da Brescia Est a Verona, per un valore di 1,6 miliardi è un’ottima notizia. La posizione del neo Ministro Toninelli che la considera un’opera “sotto esame” è invece una notizia preoccupante. L’opera ferroviaria è necessaria per tenere il Veneto all’interno del grande triangolo industriale economico e sociale “Mi-Ve-Bo” e per evitare un’ulteriore marginalizzazione della nostra Regione in atto anche con l’esodo continuo di terziario avanzato”. E’ pragmatico e concreto Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Imprese Veneto, nelle sue considerazioni sulla importanza della rivoluzione trasportistica in atto da nordovest a nordest. “Ci tengo a ricordare – precisa il presidente – che solo un anno fa è stato certificato, attraverso i dati dei censimenti Istat natalità e concentrazione d’impresa, tassi di occupazione e di esportazione, produttività, infrastrutture, geografia dei distretti, che il Nord Est è il nuovo…


A 9 anni Celeste è la baby scrittrice d’Italia

ARCADE. Il racconto del giorno del suo onomastico la fa diventare la più brava baby scrittrice d’Italia. Celeste Furlan De Marchi, di Arcade, ha 9 anni. Ha vinto il primo premio al concorso letterario nazionale “Raccontar… scrivendo”, indetto a Recanati dall’associazione “La casetta degli Artisti”, realtà culturale attiva in più ambiti che, attraverso la competizione, vuole aprire un dialogo tra le giovani generazioni ed il poeta Giacomo Leopardi.Un dialogo in cui Celeste si è inserita magnificamente, strappando il primo premio ad oltre 2.500 coetanei provenienti da tutta Italia. Per lei, che frequenta la quarta B della scuola Collegio Immacolata di Conegliano, è già partita una mobilitazione da parte dei sindaci Domenico Presti, di Arcade, e Fabio Chies, di Conegliano, per accoglierla nei rispettivi municipi e tributarle il giusto plauso. E pensare che tutto, come racconta mamma Barbara, è partito per caso, direttamente da Celeste. «Ha ricevuto in classe un avviso…


Le maestre d’asilo si tagliano lo stipendio

RONCADE.  Da maestre d’asilo fino a ieri a tempo pieno a insegnanti oggi a orario ridotto. A far scuola in questi giorni con la decisione di mettere in salvo tutti i posti di lavoro lanciando per ciascuna delle maestre in servizio il “salvagente” di un contratto di solidarietà – con la conseguente riduzione per ciascuna delle 17 insegnanti in cattedra dell’orario di lavoro – è l’asilo parrocchiale paritario di Roncade. A monte della difficoltà finanziaria che vede messa in croce nella Marca un’altra scuola dell’infanzia paritaria, è il calo degli alunni iscritti. E ancor prima il tonfo della denatalità che ha costretto negli ultimi dieci anni gli asili trevigiani a fare i conti con un crescendo di banchi vuoti.E pesa anche l’ormai cronica questione dei ritardi nell’erogazione dei fondi ministeriali e regionali. Puntando la lente sull’asilo di Roncade sono 100 i bambini quest’anno in classe alla materna. E 20 al…


A San Pietro di Feletto la lettera d’estate a Babbo Natale per non perdere la maestra

SAN PIETRO DI FELETTO. Che Babbo Natale in questo periodo sia in ferie, lo sa bene. Per questo, prima di scomodare il nonno vestito di rosso, aveva provato con il Bambino Gesù, che in vacanza non ci va mai. Luca è un bimbo che frequenta la scuola elementare Silvio Pellico, nella piccola frazione di Rua di Feletto. Adora la sua maestra Barbara, che ogni giorno rende più nitido e comprensibile l’orizzonte sul suo mondo. Quando il piccolo ha saputo che la sua maestra non ci sarà più il prossimo anno (cambia città per motivi personali, ma queste sono cose da grandi) prima si è disperato, poi ha deciso di bussare alla porta di chi conta veramente, perché interceda per lui. Nonostante l’estate alle porte, ha preso carta e penna e ha scritto a Babbo Natale la sua richiesta, che fa stringere il cuore: «Caro Babbo Natale», scrive Luca, «ti prometto…


La dottoranda di Treviso che fa muovere i robot col pensiero

TREVISO. Ha un aspetto simpatico e tra i bambini della pediatria di Padova è già una star. Ma quel che contraddistingue Pepper da tanti suoi simili è che il robottino umanoide può essere controllato con il pensiero, grazie a un lavoro di programmazione durato anni. L’autrice dello studio è una giovanissima dottoranda dell’università di Padova: Gloria Beraldo, che ha 25 anni ed è residente a Castelfranco. Nei giorni scorsi, Gloria ha proposto all’International Conference on Robotics and Automation di Brisbane il progetto nato dalla sua tesi magistrale, illustrando davanti a più di 3.500 scienziati come il piccolo robot possa essere comandato con l’attività cerebrale, semplicemente dopo qualche esercitazione. «Ci vuole un po’ di addestramento», spiega Gloria, che attualmente partecipa allo Ias-Lab del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, «che può durare più o meno tempo a seconda di come reagisce ogni singola persona. Diciamo che se è particolarmente veloce possono bastare anche…